Naluggi è un villaggio situato nel cuore dell’Africa, in Uganda. Non troppo distante si trovano il lago Vittoria e il Nilo Vittoria, questi insieme formano uno dei più importanti bacini idrici di tutta l’Africa. Questo ambiente è rimasto uno dei pochi nel continente a godere di ottima salute, tanto da ospitare uno degli ultimi habitat del gorilla di montagna.
Purtroppo però la popolazione non ha avuto la stessa fortuna dell’ambiente in cui vive, infatti dopo gli anni ’50, da quando il popolo ugandese ha ottenuto l’indipendenza dagli Inglesi, si sono susseguite, tirannie, dittature e colpi di stato che sono costate centinaia di migliaia di vittime, soprattutto tra i civili.

 

Fortunatamente il presidente Yoweri Museveni nel 2002 ha firmato un trattato di pace e si è potuto iniziare un lungo e difficile recupero; non facile in quanto il Paese non è fornito di moderne tecnologie. Mancano praticamente tutti i servizi e le risorse economiche per crearli. Se tutto ciò non bastasse l’Uganda è uno dei paesi più colpiti dall’AIDS, infatti in alcuni villaggi i contagiati sono 1 su 4. Purtroppo malaria, infezioni respiratorie e diarrea rimangono la principale causa di morte per bambini con meno di 5 anni. 20.000 bambini all’anno continuano a contrarre l’Hiv dalle proprie madri. Quasi la metà dei due milioni di orfani dell’Uganda sono stati causati dall’Aids.
«La situazione umanitaria è peggiore di quella in Iraq: non c’è nessun altro posto al mondo con un’emergenza di questo livello, che richiama così poco l’attenzione internazionale»
ha dichiarato qualche tempo fa Jan Egeland, vicesegretario generale dell’Onu e responsabile delle questioni umanitarie, dopo aver visitato il paese.

Naluggi è situato a 65 km sud/ovest della capitale Kampala, dove l’unico servizio di trasporti è il taxi. Nel 1973 è stata fondata la parrocchia che ha messo a disposizione della popolazione parte dei suoi terreni per la coltivazione (banane, mais, patate dolci, cassava e caffé) e l’allevamento di mucche polli e maiali. Le “case” sono per lo più alloggi costituiti da fango arbusti e paglia e i bambini possono frequentare la scuola cattolica fino a 12 anni, poi c’è la scuola statale, che è a pagamento e quasi nessuno se la può permettere, solamente il 40% degli alunni continua gli studi al termine dei sette anni di scuola primaria.

Le cure mediche dell’intero Villaggio sono affidate ad una suora, che non possiede vere conoscenze mediche. Ecco perché tutti gli aiuti che giungono dai Paesi civilizzati sono importantissimi.

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